La disciplina relativa alla TARI e le sue applicazioni sulle pertinenze di un’abitazione solleva frequentemente dubbi e discussioni tra i contribuenti. Molti proprietari si chiedono quando questa tassa sui rifiuti sia dovuta e in quali casi, invece, sia possibile ottenere una esenzione. La giurisprudenza recente ha fornito risposte chiare, stabilendo principi che regolano la tassazione delle pertinenze, come box, cantine, solai e locali simili.
Normativa sulla TARI e definizione di pertinenza
La TARI (Tassa sui Rifiuti), introdotta dalla Legge di Stabilità 2014, è il tributo destinato a coprire i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Essa si applica a tutti coloro che possiedono o detengono locali e aree suscettibili di produrre rifiuti, comprese le pertinenze di un’abitazione. Il legislatore individua come pertinenze quei locali accessori all’immobile principale, come cantine, solai, box e autorimesse, purché non siano utilizzati per uso diverso da quello accessorio alla casa principale.
La disciplina della TARI è regolata sia da norme statali sia dai regolamenti comunali. Di conseguenza, l’applicazione dell’imposta può variare in base alle scelte dell’ente locale, che stabilisce eventuali esenzioni, riduzioni e modalità di calcolo in conformità alle leggi generali e alle esigenze del proprio territorio.
Casi in cui la TARI sulle pertinenze è sempre dovuta
In base alla sentenza della Corte di Cassazione n. 23058/2019, la TARI è sempre dovuta sulle pertinenze, anche se queste sono prive di allacciamento alla rete elettrica o ad altre utenze. Questo principio risponde alla frequente pratica di molti proprietari che, dichiarando l’assenza di allacciamenti, richiedevano l’esonero dal pagamento della tassa rifiuti. Tuttavia, tale requisito non basta ad esentare i locali, perché il loro potenziale utilizzo li rende presuntivamente in grado di produrre rifiuti, indipendentemente dalla presenza di luce, acqua o altri servizi.
La Cassazione chiarisce che il possesso o la detenzione di locali o aree scoperte, utilizzabili anche solo nelle ore diurne o comunque privi di utenze, ma non formalmente dichiarate come inagibili o inesistenti, comporta l’obbligo di pagare la TARI. In pratica, anche una cantina senza corrente elettrica o un box al buio sono considerati aree che possono generare rifiuti, quindi soggette a tassazione.
Eccezioni e possibilità di esenzione
Nonostante la regola generale preveda il pagamento della TARI sulle pertinenze, la normativa e la prassi amministrativa individuano alcune eccezioni legittime:
- Inagibilità o inutilizzabilità : Se la pertinenza è inagibile o non utilizzabile, si può ottenere l’esonero dalla TARI. Per dimostrare lo stato di inagibilità occorrono certificazioni tecniche, ordinanze o documenti ufficiali emessi dal Comune o dai tecnici abilitati.
- Disabitazione della casa principale: Quando l’immobile principale risulta disabitato, si presume che anche le pertinenze siano inutilizzate. Per godere di questa esenzione, sarà necessario provare, tramite documenti e sopralluoghi, che né la casa né le pertinenze sono arredate o allacciate alle utenze, e che non vi risultano residenti o domiciliati.
- Accorpamento catastale e assenza di autonomia funzionale: Alcuni Comuni possono prevedere esenzioni per pertinenze che non hanno autonomia funzionale rispetto all’abitazione principale e sono accorpate catastalmente, se regolamenti locali lo consentono. Tuttavia, si tratta di situazioni specifiche e poco frequenti.
Per ottenere l’esonero, il contribuente deve presentare una dichiarazione ai fini TARI e fornire prove documentali dell’esistenza delle condizioni richieste. Il Comune può effettuare sopralluoghi e verifiche tramite ufficio tecnico o polizia municipale, controllando anche la variazione di residenza degli occupanti.
Ruolo dei regolamenti comunali e degli accertamenti
Come previsto dalla legge, ogni Comune ha la facoltà di adottare il proprio regolamento TARI, all’interno del quale vengono definite le modalità di applicazione dell’imposta, con possibili specifiche su riduzioni, esenzioni o particolari casi di inutilizzo delle pertinenze. Tuttavia, l’autonomia comunale non consente di derogare al principio nazionale per cui la tassa è dovuta su tutti i locali potenzialmente produttivi di rifiuti, salvo i casi documentati di inagibilità o inesistenza della possibilità di produrre rifiuti urbani.
Le verifiche e le procedure per l’esenzione
Se un cittadino ritiene che una pertinenza non sia soggetta a TARI, deve:
- Presentare una richiesta formale al Comune, attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto notorio.
- Allegare certificazione di inagibilità o di inutilizzo (assenza di arredi, utenze disattivate, locali chiusi e non accessibili).
- Consentire eventuali sopralluoghi richiesti dall’ente locale.
Ricorrere alle vie amministrative o giudiziali è possibile in caso di contestazione da parte dell’ufficio tributi, ma occorre documentare in modo rigoroso lo stato reale dei locali coinvolti.
Considerazioni finali ed evoluzione normativa
L’applicazione della TARI sulle pertinenze riflette il principio generale secondo cui tutti gli spazi potenzialmente produttivi di rifiuti sono soggetti alla tassa sui rifiuti. Solo l’impossibilità oggettiva di produrre rifiuti (ad esempio per l’inagibilità , inaccessibilità , o disabitazione documentata) consente di beneficiare della esenzione legale. Il semplice mancato allacciamento alle utenze non basta: i locali ritenuti accessori all’abitazione, come box, cantine, solai, sono considerati tassabili in via presuntiva, anche senza energia elettrica o acqua.
La situazione resta comunque fluida e soggetta a interpretazione e adattamento dei regolamenti comunali. È sempre consigliato consultare il regolamento del proprio Comune e, in caso di dubbi, rivolgersi a professionisti o agli uffici tributi locali per evitare disguidi o l’applicazione di sanzioni.
La TARI rappresenta oggi una delle principali tasse legate all’immobile, e la sua corretta applicazione alle pertinenze dipende dalla combinazione di normativa nazionale e regolamentazione locale, a cui il cittadino deve prestare attenzione per non incorrere in errori o omissioni. Per approfondire la definizione tecnica di pertinenza, è possibile consultare l’enciclopedia digitale più aggiornata.