Cattivi odori persistenti? Ecco come misurarli e trovare la causa nascosta

I cattivi odori persistenti rappresentano un problema diffuso e talvolta difficile da gestire, sia in ambito domestico che in contesti produttivi o urbani. Oltre a influire negativamente sul benessere e sulla qualità della vita, la presenza prolungata di odori sgradevoli può essere il campanello d’allarme di cause nascoste, talvolta anche con implicazioni igienico-sanitarie. Per agire in modo efficace, risulta fondamentale sapere come misurare gli odori, individuare la fonte e adottare metodi mirati per l’eliminazione definitiva.

Come si misurano scientificamente i cattivi odori

Esistono diversi approcci per valutare in modo oggettivo la presenza e l’intensità degli odori. In ambito tecnico e ambientale, la principale metodologia riconosciuta a livello europeo è l’olfattometria dinamica secondo lo standard UNI EN 13725:2004. Questo protocollo prevede di prelevare campioni d’aria nelle zone sospette e analizzarli in laboratorio tramite appositi strumenti chiamati olfattometri. Un gruppo di valutatori, chiamati panelist (detti anche “nasi umani”), riceve questi campioni sottoposti a diluizione e deve individuare la soglia di percezione dell’odore. Il risultato è una concentrazione odorimetrica espressa in unità per metro cubo, che permette di oggettivare una sensazione soggettiva e valutare se supera determinati limiti di tollerabilità ambientale.
Ogni valutatore esprime la propria percezione in termini di intensità, qualità e offensività dell’odore. Sulla base delle risposte del panel viene attribuito un valore numerico che consente di stabilire la gravità del problema e formulare eventuali azioni correttive. L’olfattometria permette quindi anche di costituire una base solida in caso di segnalazioni alle autorità o dispute condominiali, poiché fornisce un riscontro tecnico oggettivo sulle emissioni olfattive.
In parallelo, negli ultimi anni si sono diffusi anche i cosiddetti “nasi elettronici” (o IOMS, Instrumental Odour Monitoring Systems), che sfruttano sensori in grado di rilevare grandi variazioni olfattive nel tempo. Questi strumenti risultano utili per la misurazione continua e il monitoraggio degli odori nell’ambiente, ma non possono ancora sostituire i metodi olfattometrici classici per precisione e affidabilità; necessitano infatti di essere calibrati in base ai risultati dei test umani e supportati da analisi statistiche evolute, senza replicare completamente la complessità del sistema olfattivo umano.

Metodi analitici per la misurazione degli odori

Al fianco dei tradizionali test sensoriali, la chimica analitica offre strumenti per determinare la presenza e la concentrazione delle sostanze odorose responsabili degli odori. I metodi analitici sfruttano tecniche come la cromatografia e la spettrometria di massa per individuare composti come solfuri, ammoniaca, composti organici volatili e acidi grassi a catena corta, spesso associati a odori sgradevoli. Tuttavia, l’analisi chimica non è sempre sufficiente, poiché la percezione olfattiva umana è influenzata dalla sinergia di diverse molecole che possono variare in funzione di soggettività individuali ed effetto somma o mascheramento tra diversi composti.
Questo è il motivo per cui i metodi analitici vengono spesso combinati con l’olfattometria dinamica, fornendo una valutazione integrata tra dato sensoriale e risposta strumentale. La misura oggettiva dell’intensità di un odore fornisce dati fondamentali per individuare il responsabile e tracciare la fonte secondo criteri scientifici, soprattutto in ambito industriale, ambientale e nella bonifica di edifici.

Individuazione delle cause nascoste degli odori persistenti

Una volta confermata la presenza di cattivi odori persistenti, la vera sfida resta individuare la causa all’origine. Spesso si tratta di fonti nascoste o trascurate nella routine domestica o di manutenzione. Alcuni degli inneschi più comuni comprendono:

  • Spazzatura accumulata o bidoni non svuotati regolarmente
  • Scarichi ostruiti o sporchi, che rilasciano odori di fogna o muffa
  • Residui di cibo e frigorifero, soprattutto alimenti andati a male o dimenticati
  • Tessuti umidi o ammuffiti come tappeti, tende, divani e materassi
  • Peli e urina di animali domestici, difficili da eliminare senza prodotti specifici
  • Problemi strutturali come infiltrazioni d’acqua, muffe e umidità nei muri

Oltre a queste, negli ambienti produttivi o vicino a impianti industriali, le cause possono essere emissioni non controllate di sostanze chimiche, residue di combustione o scarti organici.
Individuare la vera fonte dell’odore talvolta richiede indagini approfondite, sopralluoghi e una verifica sistematica degli ambienti. In molti casi, solo la rimozione della causa primaria permette di eliminare in modo definitivo l’odore, mentre interventi temporanei rischiano di mascherare il problema anziché risolverlo.

Strategie risolutive: prevenzione, monitoraggio e bonifica

Una volta individuata la fonte e valutata la concentrazione dell’odore, è importante adottare una strategia d’intervento mirata. La fase primaria è quella della bonifica, che può prevedere:

  • Smaltimento e pulizia accurata di rifiuti, materiali organici e residui nascosti
  • Trattamento con prodotti enzimatici o detergenti specifici per eliminare microrganismi responsabili dei cattivi odori
  • Utilizzo di aceto, bicarbonato, fondi di caffè e altre soluzioni naturali assorbi-odore per rinfrescare tessuti o superfici
  • Verifica e, se necessario, intervento sugli impianti idraulici per eliminare ristagni e residui negli scarichi
  • Asciugatura approfondita di locali umidi, lavaggio a caldo di tessuti e arieggiamento frequente degli ambienti
  • Per situazioni di particolare gravità, ricorso a tecniche professionali come ozonizzazione, trattamenti a vapore o lavaggi chimici

In parallelo, la prevenzione attraverso una corretta manutenzione e monitoraggio periodico dei punti più critici rimane la chiave per evitare il ripetersi di situazioni sgradevoli. Quando le fonti non sono facilmente identificabili, può risultare utile un supporto tecnico con strumenti di misura specifici e consulenze specializzare, capaci di valutare la qualità dell’aria e proporre soluzioni ad hoc anche in ambito lavorativo e condominiale.

Infine, è sempre consigliabile arieggiare i locali regolarmente, evitare l’accumulo di materiali organici e intervenire tempestivamente non appena si percepisce una variazione insolita nell’aria. Agendo in modo strutturato e informato, anche il problema più ostinato di odori persistenti può trovare una soluzione definitiva, restituendo serenità agli ambienti domestici e di lavoro.

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