Ti manca il respiro e hai il cuore accelerato? Ecco come distinguere subito l’ansia da un problema fisico

La comparsa di dispnea (mancanza di respiro) e tachicardia (cuore accelerato) può generare grande preoccupazione, soprattutto quando si verifica improvvisamente. Questi sintomi sono tra i più frequenti nei disturbi d’ansia, ma possono anche avere origine da condizioni mediche fisiche che richiedono attenzione. Distinguere l’origine psicologica da quella fisica è quindi essenziale per poter affrontare in modo appropriato la situazione e scegliere il percorso di cura più indicato.

Ansia e sintomi somatici: cosa accade nel corpo

Durante uno stato d’ansia, il corpo reagisce attivando il cosiddetto meccanismo di “lotta o fuga”, stimolando il rilascio di ormoni dello stress come l’adrenalina. Questo porta a una serie di manifestazioni fisiche, tra cui aumento della frequenza cardiaca, respirazione rapida o superficiale, sensazione di nodo alla gola, tensione muscolare e sudorazione. Questi sintomi sono legati a una risposta evolutiva, volta a preparare l’organismo ad affrontare una potenziale minaccia, anche se non è presente un reale pericolo fisico.

Tra i disturbi respiratori indotti dall’ansia si osservano:

  • Dispnea o sensazione di non riuscire a respirare profondamente
  • Sensazione di nodo o costrizione alla gola
  • Respirazione accelerata o “affannata”

I disturbi cardiovascolari più frequenti includono:

  • Tachicardia e palpitazioni (percezione del battito cardiaco)
  • Fitte al petto e senso di oppressione
  • Aritmie transitorie (extrasistole)
  • Alterazioni della pressione arteriosa (lievi rialzi o cali)

È importante sapere che, nella maggior parte dei casi, questi sintomi sono transitori e non espressione di una patologia organica severa, ma rappresentano una reazione fisiologica ai picchi di stress e ansia. Tuttavia, per escludere la presenza di problemi cardiaci, è fondamentale l’attenta valutazione di un medico.

Possibili cause mediche: quando preoccuparsi

Pur essendo spesso legati all’ansia, dispnea e tachicardia possono derivare anche da condizioni mediche che richiedono una diagnosi precisa e tempestiva. Alcune delle principali cause da considerare includono:

  • Aritmie cardiache come fibrillazione atriale, flutter, tachicardie parossistiche
  • Patologie polmonari quali asma, BPCO, embolia polmonare
  • Anemia (ridotto trasporto di ossigeno nel sangue)
  • Alterazioni tiroidee, in particolare ipertiroidismo
  • Disturbi metabolici o effetti collaterali di farmaci

Segni che suggeriscono un’origine fisica includono:

  • Persistenza dei sintomi (non solo in presenza di emozioni forti o stress)
  • Comparsa durante lo sforzo fisico, e non solo a riposo
  • Associazione con altri segni come dolore toracico, perdita di conoscenza, edema, cianosi
  • Storia familiare di malattie cardiache o respiratorie

Quando questi sintomi sono nuovi, intensi o si associano a malessere generalizzato, è raccomandabile consultare il proprio medico per una valutazione clinica, che includerà la raccolta dell’anamnesi, un esame obiettivo e, se necessario, accertamenti diagnostici quali ECG, Holter cardiaco, esami del sangue e prove di funzionalità respiratoria.

Elementi distintivi tra ansia e patologia organica

Non è sempre semplice distinguere l’ansia da una vera e propria malattia. Tuttavia, alcuni indizi possono orientare la valutazione:

  • Modalità di insorgenza: i sintomi ansiosi compaiono spesso in occasione di stress o pensieri preoccupanti, talvolta in modo improvviso, mentre quelli organici tendono a manifestarsi progressivamente o sotto sforzo.
  • Durata: quelli legati all’ansia sono di solito brevi e si attenuano con il rilassamento; quelli organici possono persistere o peggiorare nel tempo.
  • Controllo volontario: le crisi ansiose spesso migliorano con tecniche di respirazione e rassicurazione, mentre i sintomi patologici rispondono meno all’intervento psicologico.
  • Associazione con sintomi psichici: nel disturbo d’ansia possono emergere paura intensa, senso di perdita di controllo, pensieri catastrofici, difficoltà di concentrazione. Nelle patologie organiche, questi sintomi compaiono meno spesso.

Quando rivolgersi al medico

È sempre opportuno ottenere una valutazione medica, specialmente in presenza di sintomi nuovi o di intensità elevata. Il medico potrà escludere eventuali patologie sottostanti e, se confermata la natura ansiosa, proporrà un percorso terapeutico appropriato che può includere interventi psicologici, rilassamento, attività fisica e, se necessario, farmaci specifici.

Strategie per gestire la sintomatologia ansiosa

Quando la causa è psicologica, esistono vari approcci per affrontare e ridurre i sintomi fisici dell’ansia. Tra i più efficaci troviamo:

  • Tecniche di respirazione profonda e rilassamento muscolare progressivo
  • Mindfulness e meditazione
  • Attività fisica regolare, che aiuta a scaricare lo stress e favorisce il rilascio di endorfine
  • Interventi psicoterapici, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, utile per modificare pensieri disfunzionali e imparare nuove modalità di gestione delle emozioni
  • Supporto medico-specialistico in caso di patologie organiche concomitanti o nei quadri di ansia grave

In sintesi, la consapevolezza del proprio stato emotivo e fisico, unita a una diagnosi accurata, rappresenta la via maestra per affrontare dispnea e tachicardia in modo efficace. La collaborazione tra medico e psicologo favorisce il percorso di cura, aiutando a distinguere ciò che proviene dalla sfera emotiva da ciò che necessita di approfondimento clinico.

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